Tanto tuonò, che piovve. Accordo raggiunto tra Google e gli editori francesi. Un accordo dal valore complessivo di 60 milioni di euro. Mica spiccioli. Sono quelli che il gigante americano corrisponderà alle testate giornalistiche francesi, per ‘premiare’ indicizzazione e linking dei loro contenuti all’interno del proprio motore di ricerca. Storia, questa, che di logica non ne ha. Soprattutto ora, in virtù dell’accordo.
Google paga per offrire un servizio e dare visibilità ai contenuti dei quotidiani online? Quei 60 milioni di euro sembrano, più che altro, una goccia nel mare di denaro su cui possono contare a Mountain View. Oltre che un modo per zittire polemiche e problemi. Certo, se la guardate sotto il punto di vista del principio, faticherete a trovare un senso alla vicenda. Anche voi. Solo voi. Gli editori, non solo in Francia, il senso lo hanno trovato.
Il denaro che Eric Schmidt, presidente esecutivo di Google, verserà nelle casse dell’editoria francese, è stato tradotto in “aiuti per chi decide di puntare sul digitale”. Vantaggi non meglio precisati saranno offerti, inoltre, attraverso AdSense e dunque attraverso gli accordi pubblicitari tra Big G e le testate giornalistiche.
Schmidt ha definito “emozionante” l’accordo. “È la dimostrazione – ha detto – che siamo in grado di contribuire a stimolare l’innovazione digitale a beneficio dei consumatori”. Che tradotto vuol dire: giungere a un compromesso, contro editori che hanno letteralmente puntato i piedi in questi mesi. Senza ragione, per giunta.