La causa vinta da Google in Australia


A distanza di sei anni, vince Google. La sentenza è di ieri. Arriva dall’Australia. Riguarda l’advertising: a Mountain View non hanno alcuna responsabilità circa presunta pubblicità ingannevole.

La decisione definitiva sul caso è giunta dall’Alta Corte di Canberra. Decisione unanime per i cinque giudici australiani, secondo i quali non ci sarebbero colpe imputabili a Google.

L’accusa era partita, ben sei anni fa, dall’Authority per la tutela dei consumatori Accc (Australian Competition and Consumer Commission), secondo la quale “gli annunci commerciali pubblicati da Google come link sponsorizzati ingannavano gli utenti, poiché non immediatamente percepibili come tali”. A questo si aggiungeva la colpa di mostrare risultati, anch’essi sponsorizzati, relativi a prodotti diversi da quelli che gli utenti avevano cercato.

Alla base della difesa portata avanti dagli avvocati del gigante americano, il fatto di rappresentare esclusivamente una piattaforma di distribuzione degli annunci, senza operare scelte specifiche su cosa mostrare.

La sentenza giunge in un periodo di particolare rafforzamento del circuito pubblicitario dell’azienda statunitense. Parla chiaro l’accordo raggiunto, nei giorni scorsi, con gli editori francesi: le principali testate giornalistiche, infatti, saranno accompagnate da Google nel mondo del digitale, con la promessa di puntare sull’advertising ideato a Mountain View. Aggiungeteci la sentenza australiana. Google può sorridere.

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