La rivoluzione digitale ha cambiato la domanda e l’offerta di informazione e oggi in Italia si vende poco più della metà delle copie di quotidiani che si vendevano 25 anni fa. Gli italiani che fanno a meno dei mezzi stampa per la propria informazione sono in continuo aumento e rappresentano quasi la metà della popolazione (47%). Tale cambiamento è dovuto alla facile ricerca di informazioni. L’ho scoperto leggendo questa ricerca del CENSIS.
Il cyberlettore
Il cyberlettore è una realtà quotidiana e sta conquistando tutto il mondo. A livello locale si è affermato un sistema dove coesistono gli strumenti mediatici messi a disposizione dei cittadini. Nelle realtà locali ci sono più di 500 televisioni attive, oltre 1000 emittenti radio, più di 100 quotidiani e tante testate Web e blog.
L’Italia digitale in Europa
L’Italia sta accumulando ritardi sul fronte della modernità delle infrastrutture rispetto agli altri membri dell’Unione Europea. Se la banda larga ormai può vantare una diffusione in linea con i richiami di Bruxelles, sul fronte della velocità di connessione e sulla diffusione delle NGA (Next Generation Access) il quadro appare meno roseo. La maglia nera nella penetrazione dell’uso del pc spetta alla Campania (48%).
Durante i primi mesi del 2014 si è evidenziato un calo complessivo degli investimenti nella pubblicità (-2,4%). Attualmente la televisione si conferma la regina dei media convogliando più della metà delle risorse spese annualmente dalle aziende per l’informazione commerciale. In Italia, inoltre, la percentuale di consumatori elettronici si attesta al 29% con riferimento a un negozio online domestico e l’11% ha scelto un rivenditore presente in un altro Paese dell’Unione europea.
Si sta verificando una vera e propria rivoluzione digitale importante per la comunicazione sociale e per la ricerca di informazioni su Internet. Oggi i cittadini possono connettersi al Web più facilmente rispetto agli anni passati, sia da pc che dai dispositivi mobile. Questo trend positivo aumenterà anche nei prossimi anni.
Cosa ne pensi della rivoluzione digitale italiana?