Il gioco non valeva la candela. Sembra essere questa, tra le altre, una delle motivazioni per cui Google ha deciso di chiudere il servizio GReader a partire dall’1 Luglio prossimo.
Alla base della scelta del gigante di Mountain View ci sarebbero problemi legati alla privacy e alle spese che Big G avrebbe dovuto affrontare per tenere il progetto all’interno dei necessari canoni. Troppo alte, rispetto alla reale resa del prodotto. Google Reader non ha uno staff dedicato al progetto, invece necessario per gestire questioni legate ai termini del servizio e alla riservatezza dei dati trattati al suo interno.
A dirlo, oggi, sono tutti i maggiori siti web di notizie negli Stati Uniti, tra cui AllThingsD.
Un progetto non sostenibile. E che per divenire tale avrebbe dovuto raggiungere i cento milioni di utenti. Al contrario, la creazione di un team apposito appariva esclusa. Così è stato, alla fine. Google Reader chiude, anche se ovviamente circolano voci, su più fronti, in merito ad una possibile integrazione all’interno di Google+, com’è avvenuto per diversi servizi già fatti sparire da Larry Page &Co.
Poco potranno fare, in questo senso, le petizioni online. La più nota: 150mila firme. Anche se Google ha deciso.