Un nuovo pacchetto di proposte, dopo la bocciatura di Luglio, è ciò che i vertici di Google hanno presentato all’Antitrust dell’Unione Europea. La pena in ballo è una multa salatissima – tra 3,7 e 5 miliardi di euro -, a causa del mancato rispetto delle norme di corretta concorrenza sul mercato dei motori di ricerca: a Mountain View utilizzerebbero la propria posizione di leadership in maniera irregolare. E questo in Europa non è concesso.
Nulla è trapelato circa le soluzioni che Google ha offerto a Joaquín Almunia, il commissario alla Concorrenza dell’UE.
Una cosa è certa: dovranno esserci elementi differenti da quelli presentati ad Aprile, quando il colosso americano proponeva un sistema di etichettatura online – affiancato ad altre proposte -, che rendesse maggiormente distinguibili i suoi prodotti da quelli della concorrenza. Che si materializza in aziende come Microsoft, TripAdvisor, Amazon e così via.
Almunia, tuttavia, non è obbligato ad effettuare un secondo test sul motore di ricerca per valutare le proposte di Google. Al contrario, l’UE potrebbe comminare a Google una sanzione pari anche al 10% del fatturato annuo. Un portavoce di Big G si è detto comunque soddisfatto dell’atteggiamento di collaborazione mostrato dall’Unione Europea, indirizzata verso un accordo e non verso una sanzione.
Il braccio di ferro, però, non è ancora terminato.