A metà della scorsa settimana YouTube ha annunciato funzionalità e partnership. Lo ha fatto in via ufficiale, sul suo blog.
Il servizio riguarda i sottotitoli all’interno dei video. Alla possibilità di inserirli manualmente – se ne parlava a Settembre -, Google ha affiancato ora l’opportunità di affidare i propri testi a professionisti del settore. Un servizio a pagamento, per ottenere chiaramente un risultato di qualità. Perché questo avvenga, la società americana farà affidamento su un partner. Italiano. Il cui nome è Translated.
L’azienda, nata nel 1999, fa capo a Marco Trombetti. E quale migliore spunto se non l’annuncio della partnership con YouTube, per chiacchierare proprio con lui, col fondatore di Translated, soffermandoci su startup, sogni, successi e progetti italiani?
In prima battuta: chi è Marco Trombetti e qual è la sua storia?
Sono un mancato fisico che voleva fare l’astronauta. Ho deciso di fare l’imprenditore seriale dopo essermi innamorato di una ragazza, oggi mia moglie con la quale ho fondato Translated.
Prima di arrivare alla notizia di ieri (mercoledì ndr), dell’accordo con YouTube, voglio soffermarmi su Roma, su quello che – come dichiarato da te su Wired – è stato definito “Scantinato delle Startup”. Puoi dirci cos’è esattamente?
Scherzando lo chiamiamo lo scantinato, in realtà è una bellissima villa nel verde nel quartiere EUR. Lo chiamiamo così perchè ci sentiamo start-upper e forse ci basterebbe un garage. Ma sappiamo che per fare cose grandi bisogna circondarsi di persone che pensino in grande, e una bella e comoda sede mette tutti nelle giuste condizioni.
Veniamo a Translated: di cosa si occupa l’azienda?
Dal 1999 fa Traduzioni online per circa 25.000 clienti in tutto il mondo. Siamo diversi dagli altri perché abbiamo sviluppato una tecnologia per aiutare i traduttori professionisti a tradurre molto meglio e molto più velocemente rispetto a quello che era possibile prima.
L’azienda nasce, leggendo dal sito ufficiale, nel 1999. Ieri la notizia dell’accordo con YouTube. Ma non solo: se non erro, l’azienda era già traduttore di Google, Amazon, IBM, Enel o RAI. Dal lancio al successo, però, quali sono state le più grandi difficoltà che avete incontrato?
Non mi viene in mente nessuna difficoltà significativa, direi tante belle sfide come gestire la crescita e aggregare persone con talento.
Cito un’altra tua intervista: “Translated è cresciuta senza venture capital, senza investitori, senza debiti con le banche”. Ed ha raggiunto i risultati che sono oggi sotto gli occhi di tutti. Ora, in relazione alla situazione attuale del Bel Paese ti chiedo: quali passi compieresti nel partire da zero?
Ho fondato Translated quando avevo 22 anni ed ero studente. Le banche non erano “molto” propense, allora, a darmi credito e sinceramente non sapevo cosa fosse un Venture Capital. Se dovessi ricominciare oggi utilizzerei meglio la finanza per crescere più rapidamente. I Venture Capital italiani mi sembrano ancora un po squattrinati per farci affidamento su un progetto potenzialmente da un bilion, tuttavia non avrei dubbi: la rifarei in Italia.
Come si rende digitale un processo di fatto “artigianale” qual è la traduzione? Come Translated integra digitalizzazione e componente umana?
Aiutiamo i traduttori con la tecnologia. Un esempio, con MyMemory stiamo indicizzando tutto il web estraendo tutte frasi già tradotte, se qualcun altro ha già tradotto una frase, inutile che il nostro traduttore la traduca di nuovo, basterà controllarla.
Veniamo all’accordo con YouTube, nello specifico. Ieri l’annuncio ufficiale. A te la parola: puoi spiegarci in cosa consiste esattamente questa novità e quali vantaggi porterà con sé per gli utenti?
Per gli utenti è uno strumento fantastico per promuovere i propri video fuori dai confini nazionali. Chiunque abbia un video su Youtube con i sottotitoli può richiederne la traduzione in 36 lingue. Direttamente dal proprio canale Youtube con un click e pochi euro di costo.
Quali sono i numeri attuali e soprattutto i prossimi obiettivi di Translated?
Oggi abbiamo 25.000 clienti e nel 2012 siamo cresciuti del 45%, contiamo di fare lo stesso quest’anno.
Marco, la tua è una storia di successo. Credo tu sia nella posizione di poter dare qualche consiglio a chi oggi, soprattutto se in giovane età, vuole avviare un’attività imprenditoriale. Quali sono le caratteristiche fondamentali? Esiste una strada seguire, un modo di pensare che sia in qualche modo applicabile, aldilà dell’ambito e della tipologia di progetto?
Wow, difficile. Ci provo:
Identifica un problema che hanno in molti, meglio se banale.
Capisci a fondo la natura del problema.
Sviluppa una soluzione semplice.
Se le persone apprezzano la soluzione, sii determinato fino in fondo.
Il resto è solo una conseguenza.