I numeri dell’inquinamento sul Web


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Leggere e-mail, guardare o scaricare video su YouTube, utilizzare il computer per lavoro o per svago genera inquinamento. Da oggi, si può calcolare quanto inquinamento viene generato durante tutte le attività che l’utente svolge quotidianamente online. Se siete addetti ai lavori, poi, il discorso cambia e si inasprisce, perché il tempo e le attività si moltiplicano. Comunque il sito di riferimento è www.co2web.it, e nasce col nobile intento di sensibilizzare le persone sull’inquinamento creato dalle nuove tecnologie.

I numeri, del resto, parlano chiaro.

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Un sito che genera un traffico di 100mila pagine viste al mese, emette 288 chilogrammi di anidride carbonica in un anno. Al tempo stesso 100 ore al mese di utilizzo di Internet significano un’emissione a fine anno di 86,4 chili di anidride carbonica, come fare un viaggio in automobile di media cilindrata tra Milano e Bologna.

Utilizzare quotidianamente la posta elettronica comporta consumi altrettanto rilevanti: l’invio di 500 e-mail da 1 MB si traduce in un’emissione di 114 chilogrammi di biossido di carbonio. E ancora: 100 video mensili su YouTube provocano l’emissione di 43,2 chilogrammi di anidride carbonica in un anno.

In chiusura,  il sito Data Manager scrive chiaramente: “L’ICT è responsabile per il 2%: internet, video, voce e servizi cloud producono ogni anno più di 830 milioni di tonnellate di anidride carbonica”. E aggiunge: “La quota pare sia destinata a radoppiare entro il 2020”.

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