Google e UE, la storia infinita. Joaquin Almunia, il commissario dell’Unione Europea, è tornato a parlare dei temi della trasparenza e della posizione di Google sul mercato dei motori di ricerca. Nel Vecchio Continente, almeno. È storia vecchia ormai: a Mountain View avrebbero abusato della propria posizione sul mercato per spingere servizi propri, dandogli una particolare rilevanza nelle ricerche degli utenti. A pagarne le conseguenze i concorrenti, svantaggiati. E arrabbiati, tanto da muovere l’UE.
Ora gli sviluppi della vicenda. La Commissione UE sta aspettando dal Colosso di Mountain View nuovi impegni e, se non andranno nella direzione giusta, il passo successivo sarà di preparare una lettera con cui l’antitrust formalizzerà le sue accuse. Lo ha confermato proprio il Commissario alla concorrenza, Almunia, al Parlamento europeo.
Un risvolto della faccenda quasi inatteso, sorprendente, se si considera che le parti avevano trovato un accordo, come spiegato in questo post. Una serie di contromisure, quelle individuate da Google e dall’UE, con le quali l’azienda americana avrebbe dato maggiore rilevanza ai servizi dei concorrenti, garantendo equità e stesse possibilità di scelta alle persone.
Almunia ha spiegato quali sono i prossimi passi del dossier Google, aperto ormai 4 anni fa. Alcune tra le 20 società che hanno presentato richieste formali contro Google hanno fornito nuove prove contro diversi aspetti delle ultime proposte presentate dal colosso di Mountain View.
“Se la risposta di Google va nella giusta direzione, la procedura Articolo 9 (che consente un accordo con la Commissione UE su base di impegni scritti) proseguirà. Altrimenti, il successivo passo logico è preparare lo Statement of Objections”, che formalizza le accuse dell’Antitrust europeo”.
Ora non resta che aspettare la risposta di Google, anche se il braccio di ferro sembra destinato a durare ancora molto.