Privacy: dall’Europa pronti ad “azioni repressive” contro Google


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Google non ha effettuato alcuna modifica sulle regole di tutela dei dati dei suoi utenti, diversamente da quanto richiesto dalle normative dell’Unione Europea.

A dirlo è il Cnil, l’Autorità che garantisce la privacy in Francia. E dalle parti di Hollande non stanno usando mezzi termini per trattare col gigante di Mountain View. O almeno, così pare. Dopo la storia degli editori, ora proprio dalla Francia arriva l’allarme: Google non rispetta le normative europee sulla tutela dei dati personali. Urge intervento.

Anzi, l’hanno chiamata diversamente. “Azioni repressive” è il termine usato. Anche questo lo ha detto il Cnil, che aveva delega da parte degli altri 26 paesi dell’Unione Europea. Obiettivo dell’azione: analizzare il rapporto tra Big G e privacy.

“Al termine del periodo accordato a Google per mettersi in regola con le raccomandazioni dalla società non è giunta alcuna risposta”.

A questo proposito, la strada per il futuro sembra essere già delineata.

“È prevista la creazione di un gruppo di lavoro, pilotato dal Cnil, per coordinare l’azione repressiva, che dovrà scattare prima dell’estate”.

Google ha prontamente risposto. Ha detto di voler collaborare, di esserci. “Siamo pienamente impegnati negli scambi con il Cnil e continueremo a collaborare”. Che non fa propriamente rima con “azioni repressive”. Altra questione spinosa aperta a Mountain View, insomma. Ed è appena all’inizio.

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